Sinner-Alcaraz, scoppia il caso Us Open: “Partite falsate” - Glieroidelcalcio.com (Instagram Jannik Sinner)
Sinner-Alcaraz, scoppia il caso Us Open: “Partite falsate” - Glieroidelcalcio.com (Instagram Jannik Sinner)
Dopo la finale degli US Open tra Sinner e Alcaraz è scoppiato un caso che spiazza completamente i tifosi: si parla di partite falsate.
Sono passati cinque giorni dalla finale degli US Open ma nel mondo del tennis si fa ancora un gran parlare di quanto visto domenica all’Arthur Ashe Stadium di New York. Carlos Alcaraz si è preso una bella rivincita della sconfitta patita solo un paio di mesi prima a Wimbledon: stavolta lo spagnolo è stato superiore in tutto a Jannik Sinner, dominando quasi tutto il match e conquistando così il secondo US Open della sua carriera.
Non solo: con questo successo, infatti, il 22enne di Murcia ha anche scavalcato Sinner in vetta alla classifica ATP, mettendo fine al regno di Jannik dopo 454 giorni. In tanti, anche tra ex tennisti e tenniste, sono rimasti impressionati dal livello di gioco mostrato da Alcaraz nella finale degli US Open: molti sono convinti che in quelle condizioni Carlos diventa quasi imbattibile.
Allo stesso tempo ha un po’ stupito l’incapacità di Sinner di riuscire a trovare delle contromisure allo strapotere dello spagnolo. Sulla storica erba londinese l’altoatesino era stato in grado di annullare il gioco di Alcaraz e imporre il proprio ritmo: stavolta le cose sono andate in maniera decisamente diversa.
Diego Nargiso, ex tennista italiano oggi allenatore e commentatore televisivo, si è detto convinto che Sinner non fosse troppo tranquillo. Alcaraz era arrivato alla finale con un percorso più netto, mentre Jannik aveva faticato sia contro Shapovalov che contro Auger-Aliassime. “Se sbagli quando sei in comando e lo fai su una palla break in attacco, significa diverse cose: primo, che non sei tranquillo; secondo, che non è la giornata giusta“, ha fatto notare Nargiso, che poi si è soffermato anche su un altro aspetto della finale che proprio non gli è andato giù.

Parlando dell’organizzazione complessiva di questi US Open il 55enne napoletano non ha affatto gradito la chiusura del tetto prima dell’arrivo della pioggia. “È un torneo open, all’aperto, e il tetto andrebbe chiuso solo quando piove davvero – le parole dell’ex tennista – Altrimenti si rischia di falsare le partite, perché indoor è diverso da giocare outdoor“.
Nargiso ha invece apprezzato molto la nuova formula del doppio misto che ha visto scendere in campo molti big dei circuiti ATP e WTA. Alla fine, però, la vittoria è andata ancora una volta a Sara Errani e Andrea Vavassori che già l’anno scorso avevano alzato il trofeo a Flushing Meadows.
