Djokovic si confessa: non gli piace (Foto IG @djokernole - glieroidelcalcio.com)
Djokovic si confessa: non gli piace (Foto IG @djokernole - glieroidelcalcio.com)
Il confronto tra Jannik Sinner e Novak Djokovic continua ad accendere discussioni, entusiasmi e inevitabili paragoni che dividono.
Quando si parla di Djokovic e Sinner, infatti, ci si addentra in un territorio dove la logica si intreccia con le emozioni, perché da una parte c’è uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, capace di riscrivere record come se fosse la cosa più naturale al mondo, e dall’altra c’è il giovane campione azzurro che, senza ombra di dubbio, rappresenta il presente e il futuro di questo sport.
Le loro carriere sono lontane, però i loro percorsi si stanno incrociando sempre più spesso, creando un dialogo sportivo fatto di rispetto, sfide epiche e una tensione agonistica che raramente si vede nel tennis moderno.
Djokovic, con la sua aura da fuoriclasse assoluto, è abituato a essere il punto di riferimento. È l’uomo che ha affrontato generazioni di avversari uscendo quasi sempre vincitore, l’atleta capace di modellare a suo favore qualsiasi partita grazie a una forza mentale che ha dell’incredibile. Sinner, invece, è il volto pulito di un nuovo tennis, un talento che cresce senza fare rumore ma che, nei momenti decisivi, sa trasformarsi in un gigante. Entrambi hanno caratteristiche opposte, e forse è proprio per questo che il confronto tra i due riesce sempre ad attirare opinioni forti e, a tratti, critiche inevitabili.
Però questa volta il dibattito non nasce da una partita giocata, bensì dalle parole del campione serbo. Djokovic è intervenuto a Bologna in occasione della Coppa Davis, e durante il suo intervento ha sorpreso molti tifosi e addetti ai lavori con una rivelazione piuttosto inaspettata. Ha parlato proprio di Sinner e anche di Carlos Alcaraz, l’altro giovane fenomeno che sta ridisegnando il panorama del tennis mondiale. Non è un mistero che Nole sia estremamente selettivo nei match che decide di guardare, quasi a proteggersi da un tennis che conosce già in ogni dettaglio e a cui raramente sente il bisogno di assistere da spettatore.

Invece, questa volta ha fatto un’eccezione. E lo ha ammesso lui stesso con una sincerità disarmante. “Ho visto il primo set – ha detto Djokovic – perché solitamente è sempre tiratissimo e anche questa volta è finito 7-6. Ho visto tanta tensione, grande intensità in campo, e un livello di tennis sinceramente astronomico”. Parole che pesano, perché pronunciate da qualcuno che ha giocato finale dopo finale, vivendo più battaglie tennistiche di quante possa ricordarne qualunque appassionato. Non è un giudizio casuale, né un complimento di circostanza: è il riconoscimento, limpido e diretto, del valore straordinario che Sinner e Alcaraz riescono a portare in campo.
Questo, però, ha scatenato nuove discussioni. C’è chi ha visto nelle parole di Djokovic l’ennesima prova di rispetto verso i due giovani rivali e chi invece le ha interpretate come un modo per rimanere al centro della scena. Il tennis, si sa, è anche terreno di interpretazioni, e ogni dichiarazione può diventare miccia per nuove analisi. Ma ciò che conta davvero, al di là dei commenti, è che un fuoriclasse come Djokovic riconosca apertamente la straordinarietà del tennis espresso da Sinner.
E forse è proprio questo che manda in fibrillazione i tifosi italiani. Sentirsi dire da uno dei più grandi di sempre che il loro numero uno riesce a offrire un livello “astronomico” di tennis significa vedere confermati anni di speranze, aspettative e orgoglio nazionale. Il confronto tra i due, alla fine, finisce sempre per arricchire entrambi: Djokovic si confronta con un atleta che lo spinge a dare ancora tutto, e Sinner continua la sua crescita sapendo di poter mettere in difficoltà chiunque, perfino l’uomo che ha dominato un’era intera.
