E' Conte il responsabile di tutto, l'ammissione dallo spogliatoio (Foto IG @sportingcptr1906 - glieroidelcalcio.com)
E' Conte il responsabile di tutto, l'ammissione dallo spogliatoio (Foto IG @sportingcptr1906 - glieroidelcalcio.com)
A Napoli nonostante la vittoria contro l’Atalanta è emersa una responsabilità di Conte pesante e una tristezza che nessuno si aspettava.
La squadra che un anno fa aveva dominato il campionato con una sicurezza impressionante oggi procede con un passo più incerto, infatti ogni successo sembra sempre accompagnato da qualche ombra di polemica. La vittoria convincente contro l’Atalanta avrebbe dovuto riportare serenità in un ambiente che continua a oscillare, però nel post partita è trapelato qualcosa di inatteso, quasi un nodo emotivo che ha scosso lo spogliatoio.
Nessuno l’ha detto apertamente, almeno non subito, eppure quella sensazione si è fatta largo tra commenti, sguardi e parole appena accennate. E solo più tardi si è capito cosa stesse realmente succedendo. Nel frattempo resta il campo, che contro l’Atalanta ha parlato forte e chiaro. Il Napoli ha giocato una delle sue migliori partite della stagione, mostrando finalmente un’identità precisa e una voglia di lottare che negli ultimi mesi era comparsa solo a tratti.
Il punto più curioso, perché gli artefici della vittoria non sono stati i soliti leader, ma due calciatori che erano finiti spesso al centro di critiche e discussioni. Uno in particolare, un nuovo acquisto che molti avevano già iniziato a rimpiangere, ha ribaltato le sensazioni con un gesto semplice ma decisivo.
Noa Lang, l’attaccante olandese arrivato in estate tra mille aspettative, era infatti reduce da settimane complicate. Si era visto sfuggire dalle mani un gol liberatorio contro il Torino, annullato all’ultimo istante, e quella delusione lo aveva segnato più del previsto. Lo ha ammesso lui stesso senza giri di parole dicendo di essere stato davvero triste e di aver vissuto momenti pesanti. Però contro l’Atalanta tutto è cambiato.

Il suo gol, il primo al Maradona, ha chiuso la partita e allo stesso tempo ha cambiato il suo modo di vivere questa avventura in azzurro. Ha raccontato che sapeva già cosa sarebbe successo, che aveva letto il movimento di Di Lorenzo, che si era preparato ad arrivare sul secondo palo. E infatti lì ha trovato il pallone perfetto, trasformandolo nel gol che aspettava da mesi. È stata anche la sua prima rete di testa, una piccola nota che lo ha reso ancora più orgoglioso.
Dietro questo momento di svolta c’è un dettaglio che sta passando troppo in silenzio ma che merita di essere sottolineato. Conte, nonostante le critiche, le difficoltà e le panchine, non ha mai smesso di credere in Lang. È questa la responsabilità di Conte, quella capacità di vedere oltre l’immediato, di capire che un calciatore va sostenuto proprio nei momenti in cui sembra più fragile. È una scelta che comporta rischi, certo, però quando porta a risultati come quelli visti contro l’Atalanta diventa la prova tangibile di quanto pesino certe decisioni silenziose.
E alla fine, tornando a quella tristezza trapelata nello spogliatoio, tutto trova una sua logica. Lang aveva portato dentro di sé quel peso, lo aveva vissuto con intensità e forse aveva avvertito anche il timore di non essere all’altezza di un ambiente che vive di emozioni forti. La sua liberazione contro l’Atalanta è diventata la liberazione del Napoli intero, un segnale che dice che la squadra può ancora rialzarsi, anche se il cammino non sarà semplice. Le ombre restano, però ora c’è un bagliore nuovo che arriva proprio da chi sembrava più in difficoltà. E in una stagione così altalenante questa è una notizia che vale più di altre.
