Allegri, Milan devastato dalla notizia: stagione già in salita - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Allegri, Milan devastato dalla notizia: stagione già in salita - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Al Milan non sono tutte rose e fiori, dopo il pareggio contro la Juventus allo Stadium. Per Allegri la stagione presenta numeri che fanno discutere.
La sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Milan ha lasciato in eredità un pareggio a reti bianche e più di un rimpianto per i rossoneri di Massimiliano Allegri. È stata una gara bloccata, fisica, ma che ha mostrato chiaramente la differenza di impostazione tra le due squadre: da un lato la Juventus di Igor Tudor, ancora alla ricerca di equilibrio e prigioniera del “mal di pareggio” che la perseguita ormai da cinque partite consecutive; dall’altro il Milan, che invece prova a imporre un gioco più fluido, propositivo e ricco di soluzioni offensive. Allegri, tornato a Torino da ex, ha impostato una partita accorta ma non rinunciataria: il suo Milan ha prodotto di più, creando le occasioni più nitide e gestendo i ritmi in maniera più efficace. L’errore dal dischetto di Christian Pulisic e le due chance sprecate da Rafael Leao nel finale hanno però impedito di coronare una prestazione positiva con una vittoria che sarebbe stata meritata. La Juventus, invece, ha creato poco o nulla, se non con l’occasione di Gatti, neutralizzata da un intervento straordinario di Mike Maignan, ancora una volta decisivo.
Due filosofie agli antipodi: da un lato una Juve che vive di attesa, difesa e transizioni, dall’altro un Milan che si affida alla qualità tecnica e alla costruzione dal basso. Eppure, anche in questo pareggio, si è intravista una differenza di maturità: Allegri ha dato identità e mentalità a una squadra in costruzione, mentre Tudor sembra ancora prigioniero della rigidità tattica e della poca incisività dei suoi uomini d’attacco. Nonostante la soddisfazione per il clean sheet, Allegri non può dirsi pienamente contento: perché i numeri, ancora una volta, raccontano una storia di dominio tecnico ma poca concretezza sotto porta.
Al netto dei rimpianti di Torino, il bilancio di Massimiliano Allegri resta positivo. Con 13 punti raccolti nelle prime sei giornate di campionato, il tecnico livornese ha registrato la miglior partenza della sua carriera rossonera. Nemmeno nel suo primo ciclo, quello culminato con lo scudetto del 2011, era riuscito a fare meglio: allora, dopo sei turni, il Milan si era fermato a quota 11. Nelle stagioni successive, le partenze furono addirittura più difficili, con 8 punti nel 2011-12, 7 nel 2012-13 e 8 nel 2013-14. Questa volta, invece, Allegri ha costruito una squadra capace di tenere testa a tutte le grandi del campionato, con un’identità chiara e un equilibrio tattico notevole. Il Milan è attualmente terzo, a soli due punti dalla vetta occupata da Napoli e Roma, entrambe a quota 15. I rossoneri hanno perso una sola partita – quella contro la Cremonese – e, da allora, hanno messo insieme una striscia di sei risultati utili consecutivi tra Serie A e Coppa Italia, mostrando solidità difensiva e un gruppo in crescita.

Se si allarga lo sguardo agli ultimi dieci anni, solo Stefano Pioli ha fatto meglio nei suoi avvii di stagione: il tecnico che riportò il Milan allo scudetto nel 2021-22 e lo rese competitivo in Europa aveva raggiunto i 16 punti nelle prime sei giornate nel 2019-20 e nel 2020-21, 14 nel 2021-22 e 15 nel 2022-23. Ma per il Milan di oggi, quello “2.0” di Allegri, il dato è più che incoraggiante: il tecnico livornese ha ridato compattezza, mentalità e, soprattutto, ambizione a una squadra che non si accontenta più del pareggio ma torna a ragionare da big del calcio italiano.
