Addio Tudor, la Juve volta pagina: sostituto a sorpresa (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Addio Tudor, la Juve volta pagina: sostituto a sorpresa (Foto Instagram - glieroidelcalcio.com)
Esonero in vista per Igor Tudor? La dirigenza bianconera già valuta nuovi profili per la panchina della Signora
Dopo aver raccolto il quinto pareggio consecutivo nelle ultime otto partite stagionali tra Serie A e Champions League, il futuro di Igor Tudor sulla panchina della Juventus continua a tenere banco. La “moda del pareggio” non è una novità in casa bianconera: già lo scorso anno, sotto la guida di Thiago Motta, la squadra aveva collezionato ben 16 pareggi, 18 vittorie e 8 sconfitte in 42 sfide complessive.
Una tendenza che ha cominciato a generare malumori tra i tifosi juventini, che hanno sonoramente fischiato la squadra anche dopo la recente prestazione contro il Milan.
Il pareggio contro i rossoneri è stato solo l’ultima goccia in un contesto che lascia l’amaro in bocca e solleva nuovi interrogativi sul futuro del tecnico croato. Subentrato a stagione in corso proprio per sostituire l’esonerato Motta, Tudor era riuscito a conquistare una qualificazione in extremis alla Champions League, ma l’andamento attuale della Juventus ha riacceso le perplessità sulla sua permanenza.
I limiti dell’allenatore croato sono evidenti. Tudor fatica a costruire un progetto tecnico duraturo e solido: nel corso della sua carriera è spesso subentrato a stagione in corso, agendo più da “traghettatore” che da costruttore di lungo periodo. Questo approccio ha limitato la sua capacità di imprimere una visione chiara e coerente alle sue squadre.
Anche la rosa presenta diversi limiti strutturali. Se il reparto offensivo offre buone soluzioni e consente a Tudor di schierare anche due punte, la difesa si è dimostrata fragile: la Juventus subisce troppi gol e l’assenza di Bremer, nelle sfide contro Inter e Borussia Dortmund, è pesata in modo evidente – sette reti incassate nelle due sfide contro nerazzurri e tedeschi. Tuttavia, il problema più serio resta il centrocampo: Locatelli e Koopmeiners non offrono garanzie e l’intero reparto appare povero di idee, qualità e solidità.
Se le difficoltà dovessero proseguire, la società potrebbe iniziare a valutare seriamente l’ipotesi di un cambio in panchina. Tuttavia, la decisione non è semplice: Tudor ha rinnovato il suo contratto fino al 30 giugno 2027 e percepisce un ingaggio da 3 milioni di euro netti l’anno, che lo posiziona al sesto posto nella classifica degli allenatori più pagati della Serie A. Esonerarlo significherebbe sostenere un esborso importante, soprattutto se il tecnico non dovesse trovare rapidamente una nuova sistemazione.
Nel caso in cui si arrivasse a un cambio, alcuni nomi iniziano già a circolare. Una opzione affascinante potrebbe essere Luciano Spalletti, oggi libero dopo l’esonero dalla guida della Nazionale. Anche Roberto Mancini, attualmente senza squadra, e Raffaele Palladino, profilo giovane e in crescita, potrebbero rientrare nel novero dei candidati.

Naturalmente, ogni ipotesi comporta dei costi: mantenere Tudor fino al 2027 costerebbe 6 milioni netti in totale, mentre il nuovo tecnico andrebbe retribuito a parte. Mancini potrebbe richiedere un ingaggio non al di sotto di 5 milioni netti l’anno, Spalletti circa 4 milioni, mentre Palladino rappresenterebbe l’alternativa più economica, con uno stipendio intorno ai 2 milioni netti.
La stagione è ancora lunga, ma le nubi attorno al futuro di Tudor si fanno sempre più dense. Tra risultati deludenti, limiti tecnici e riflessioni economiche, la Juventus è chiamata a valutare con attenzione il prossimo passo. Un cambio in corsa non è da escludere, ma va ponderato con realismo, tenendo conto di tutte le variabili in gioco.
