Allegri non può crederci, lo hanno fatto fuori: spunta il nome di Conte - Glieroidelcalcio.com (Screen YouTube)
Allegri non può crederci, lo hanno fatto fuori: spunta il nome di Conte - Glieroidelcalcio.com (Screen YouTube)
L’ultim’ora è una vera e propria batosta per Max Allegri: il tecnico livornese è stato clamorosamente fatto fuori, al suo posto ecco Conte.
Massimiliano Allegri è senza dubbio il principale artefice della rinascita del Milan. Dopo le delusioni della scorsa stagione, conclusa con un desolante decimo posto in campionato, il tecnico livornese è riuscito a ridare compattezza e fiducia a tutto il gruppo e anche all’ambiente. Il successo conquistato sabato sera a San Siro contro la Lazio ha permesso ai rossoneri di mettere in cascina altri tre punti pesantissimi in ottica scudetto: perché sì, anche se Allegri continua a parlare di obiettivo qualificazione alla prossima Champions è chiaro che ormai dalle parti di Milanello si sta facendo più di un pensierino al tricolore.
Eppure ancora oggi l’allenatore toscano deve fare i conti con chi critica fortemente il suo gioco, caratterizzato soprattutto da una grande organizzazione difensiva. Non a caso proprio in queste ore ha fatto rumore l’esclusione di Max Allegri: l’ex tecnico della Juventus non viene infatti considerato tra i migliori nel campionato di Serie A.
La bordata è arrivata da Arrigo Sacchi, che già in passato ha avuto scontri con Allegri basati su filosofie di gioco evidentemente contrapposti. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport prima di Roma-Napoli l’ex allenatore del Milan si è soffermato principalmente sul lavoro svolto fin qui da Gian Piero Gasperini e Antonio Conte.
“Non è un mistero che io consideri Conte e Gasperini i migliori allenatori della Serie A – ha detto Sacchi – Oltre ad apprezzare la loro dedizione al lavoro, l’impegno, lo spirito di sacrificio che ci mettono, mi piacciono le loro idee tecnico-tattiche, condivido lo stile che hanno sempre cercato di dare alle loro squadre e applaudo al fatto che sappiano farsi seguire dai loro giocatori”.

“Ammetto che, osservando le loro squadre, spesso mi rivedo in loro – ha poi aggiunto l’ex CT azzurro – Anch’io ero un martello, anch’io pretendevo il centodieci per cento dai miei ragazzi, anch’io facevo sostenere allenamenti massacranti e anch’io pretendevo, quando parlavo con dirigenti in fase di mercato, di avere a disposizione persone affidabili”.
Allegri non viene nemmeno menzionato da Sacchi: probabilmente l’ex tecnico non ha ancora dimenticato quel famoso diverbio di una decina d’anni fa dopo una partita di Champions League della Juventus, all’epoca guidata proprio da ‘Acciughina’. Anche in quell’occasione, così come accaduto più volte in questi anni, Sacchi aveva criticato il gioco della Juve ‘allegriana’, a suo dire troppo remissivo.
