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Paolino Pulici, il fenomeno che ispirò Messi e non giocò mai un Mondiale

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Paolino Pulici, grandissimo attaccante del Torino scudettato, nel racconto preciso e minuzioso di Goal. Ve ne proponiamo un estratto.

[…] Era talmente potente, lanciato palla al piede, che ai difensori avversari, quando se lo ritrovavano di fronte sembrava di aver incrociato un ciclone. Per questo motivo, il grande Gianni Brera, stregato da una tale irruenza, gli ha attribuito uno dei soprannomi più suggestivi della storia del calcio: ‘Puliciclone’. Paolino Pulici (così è stato registrato all’anagrafe) è stato il bomber più prolifico di sempre della storia del Torino, con ben 172 goal spalmati in 14 stagioni.

[…] Paolino Pulici nasce a Roncello, nell’attuale provincia di Monza e Brianza, il 27 aprile 1950. Suo padre, Silvio, lavora come operaio in una fabbrica di rame, mentre sua madre, Claudia, è casalinga.

[…] Nel 1967/78 Pulici diventa ufficialmente un calciatore del Torino. Inizialmente è aggregato alla Primavera, ma il 23 marzo 1969 debutta in Serie A in Torino-Cagliari 0-0. Dall’altra parte c’è quell’idolo che lui sognava di emulare da bambino: Gigi Riva. […] Pian piano il ragazzo arrivato dal Legnano diventa un centravanti immarcabile per i difensori avversari, che anche grazie a un fisico importante (un metro e 77 centimetri per 74 chilogrammi) sa essere letale in area di rigore. […] Grazie ai goal di ‘Puliciclone’, il Torino diventa una squadra da vertici della classifica. Nel 1970/71 arriva il primo trofeo, la Coppa Italia, che i granata conquistano battendo nello spareggio il Milan ai rigori. Pulici la vive da rincalzo e non scende in campo. Ma negli anni seguenti diventa un titolare inamovibile della squadra titolare: il Torino si piazza al 2° posto nel 1971/72 (5 goal), seguono due sesti e un quinto posto. E i numeri dell’attaccante lombardo si impennano: 17 nel 1972/73, 14 nel 1973/74, 18 nel 1974/75, 21 nel 1975/76, l’anno più bello, quello migliore in assoluto nella carriera di Paolino Pulici, che coincide con lo storico Scudetto dei granata di Radice, il primo del Dopoguerra.

Il 5 novembre 1972 al ‘Comunale’ si permette addirittura il lusso di far goal in pallonetto a Dino Zoff, per poi andare ad esultare col pugno chiuso sotto la Maratona. “Quel pallonetto ha ispirato Messi, – ha rivelato Paolino in un’intervista a ‘La Stampa’ – Me l’ha detto lui, quando l’ho incontrato a Milano prima di una partita di Champions contro l’Inter. Tutto questo perché Guardiola gli ha fatto vedere e rivedere il dvd ‘Semplicemente Pulici’ con tutti i miei goal. È stata la rete più bella, la più utile quella che valse lo Scudetto contro il Cesena”. 

[…] Dopo 4 goal in 7 presenze con l’Italia Under 21, il debutto in Nazionale maggiore arriva il 31 marzo 1973 a gara in corso nel netto 5-0 con il Lussemburgo, in una partita valida per le Qualificazioni ai Mondiali ’74. Il 7 aprile 1976 vive la serata più bella nel 3-2 contro la Grecia, gara in cui realizza una doppietta. Ma in generale soffre la concorrenza di Bettega e non riesce a imporsi. Convocato per due volte ai Mondiali, quello del 1974 con Bernardini Ct., e quello del 1978 in Argentina con Enzo Bearzot, non vedrà mai il campo.

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(GOAL.COM di Paolo Camedda)

 

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