Serie A, non solo Tudor: salta un'altra panchina - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Serie A, non solo Tudor: salta un'altra panchina - Glieroidelcalcio.com (screen Youtube)
Dopo l’esonero di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, la Serie A si prepara a un altro scossone: salta un’altra panchina nel campionato maggiore.
La Juventus ha deciso di cambiare rotta, ponendo fine all’esperienza di Igor Tudor dopo la sconfitta per 1-0 in casa della Lazio. Il ko dell’Olimpico è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso in una stagione sempre più deludente, segnata da otto gare senza vittorie tra campionato e coppe e da una squadra incapace di ritrovare gioco e identità. L’allenatore croato lascia la panchina bianconera dopo appena sette mesi, con un bilancio negativo e un ambiente ormai logorato. La decisione, maturata nella notte tra domenica e lunedì, è stata ufficializzata poche ore dopo dal club, che ha voluto agire in fretta per cercare di salvare una stagione in caduta libera. A sostituirlo momentaneamente sarà Massimo Brambilla, tecnico della Juventus Next Gen, che siederà in panchina già oggi per la sfida contro l’Udinese.
La società, però, non intende aspettare troppo: l’obiettivo è quello di definire nel più breve tempo possibile l’accordo con Luciano Spalletti, primo nome sulla lista dei dirigenti. L’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, fermo dopo l’esperienza azzurra, avrebbe già dato il proprio assenso di massima al progetto bianconero. Secondo le indiscrezioni provenienti da Torino, le parti starebbero lavorando sui dettagli economici e sulla durata del contratto, che dovrebbe essere fino a giugno con opzione per secondo e terzo anno. Il ritorno di Spalletti in Serie A rappresenterebbe un segnale forte per l’ambiente juventino e un tentativo di riportare disciplina, visione e bel gioco a una squadra che ha smarrito fiducia e continuità. Intanto, Brambilla dovrà gestire una situazione complessa, con uno spogliatoio demoralizzato e una tifoseria che, dopo la sconfitta di Roma, ha perso la pazienza, invocando un cambio di passo immediato. Non solo la Juve però deve fare i conti con la panchina, perché anche a Bergamo c’è Juric che è finito sotto osservazione.
Se a Torino è arrivata la svolta, a Bergamo la tensione cresce di settimana in settimana. L’Atalanta di Ivan Juric sta attraversando un periodo di forte appannamento: troppi pareggi consecutivi, un gioco poco brillante e un ambiente che comincia a mostrare segni di nervosismo. La squadra, pur restando a ridosso delle zone alte della classifica, non riesce più a concretizzare la grande mole di gioco prodotta e appare priva di quella fame che aveva contraddistinto la vecchia edizione gasperininiana. I “mugugni” non riguardano solo i tifosi, ma si estendono anche allo spogliatoio, dove alcuni giocatori avrebbero manifestato perplessità sulle scelte tattiche del tecnico croato.

In società, pur mantenendo una linea di prudenza, iniziano a interrogarsi sulla direzione del progetto. La fiducia in Juric non è ancora venuta meno, ma è chiaro che i prossimi impegni saranno decisivi per il suo futuro. La sensazione è che la dirigenza voglia evitare un nuovo scossone, ma se l’Atalanta non dovesse tornare alla vittoria già nelle prossime giornate, l’ipotesi di un cambio in panchina potrebbe diventare concreta. Il malumore cresce e la pazienza, a Bergamo come a Torino, sembra ormai arrivata al limite.
