Flavio Briatore parla di Sinner (Foto IG @info.f1py - glieroidelcalcio.com)
Flavio Briatore parla di Sinner (Foto IG @info.f1py - glieroidelcalcio.com)
Jannik Sinner, tra sogno numero uno e critiche senza fine: mentre a Parigi insegue la vetta del ranking Briatore non si trattiene.
Sinner ha un obiettivo chiaro in testa: tornare sul trono del tennis mondiale. Al Masters 1000 di Parigi, l’altoatesino si gioca una fetta pesante della sua stagione, con la possibilità concreta di scavalcare ancora una volta Carlos Alcaraz e riconquistare il primo posto della classifica ATP.
Un traguardo che confermerebbe la sua straordinaria continuità e il lavoro impeccabile portato avanti con il suo team. Eppure, come spesso accade in Italia, il successo non basta mai. Infatti, mentre Jannik si concentra sul campo, fuori dal rettangolo di gioco si continua a parlare di tutt’altro.
Le polemiche, iniziate con la sua rinuncia alla Coppa Davis per gestire al meglio il calendario e le energie, non si sono mai davvero spente. Anzi, col passare delle settimane, le critiche si sono moltiplicate, andando a toccare anche aspetti che con lo sport c’entrano ben poco. Alcuni lo accusano di essere troppo riservato, altri di vivere lontano dall’Italia, come se la residenza a Montecarlo fosse una colpa. Un modo di fare che, senza ombra di dubbio, racconta un certo costume nazionale: quello di guardare con sospetto chi ce la fa, invece di esserne orgogliosi.
E proprio su questo punto è intervenuto nelle ultime ore Flavio Briatore, uno che di successi, critiche e polemiche se ne intende. A margine della presentazione ufficiale del nuovo “Crazy Pizza” – uno dei locali del gruppo Majestas, brand internazionale fondato dallo stesso Briatore e da Francesco Costa, con ben 23 ristoranti in 14 Paesi – l’imprenditore non ha resistito e ha detto la sua anche su Sinner.

“È un campione straordinario – ha dichiarato – ma invece di supportarlo, viene criticato. Ad esempio perché vive a Montecarlo. Accade a chiunque abbia successo: in Italia, per essere benvoluto, devi essere un miserabile”. Parole forti, come nel suo stile, ma che fotografano un sentimento condiviso da molti. Briatore ha voluto sottolineare quanto sia paradossale il modo in cui il Paese tratta i propri talenti: osannati quando vincono, bersagliati non appena prendono decisioni fuori dallo schema.
Sinner, dal canto suo, continua per la sua strada. Non risponde, non si giustifica, non cerca consensi. Preferisce far parlare la racchetta, come ha sempre fatto. E il campo di Parigi, in questi giorni, è il palcoscenico perfetto per dimostrare, ancora una volta, la sua forza mentale e tecnica.
Perché, alla fine, Jannik Sinner rappresenta qualcosa di raro nello sport italiano: un talento che lavora in silenzio, che non cerca clamore e che punta solo a migliorarsi. Le polemiche, le parole, le chiacchiere, tutto questo sembra scivolargli addosso. E se davvero tornerà numero uno al mondo, come sembra possibile, allora forse anche i più critici dovranno fare i conti con un’evidenza: che dietro quel sorriso timido e quell’accento dolce del Nord, c’è un campione autentico, destinato a riscrivere la storia del tennis.
