Libri: "Difendendo da giganti" - Intervista all'autore Gianluigi D'ambrosio
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Libri: “Difendendo da giganti” – Intervista all’autore Gianluigi D’ambrosio

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Intervista all’autore del libro: “Difendendo da giganti”

Gianluigi è un ragazzo di trent’anni che ha sempre avuto la passione per lo sport. Sia nel praticarlo sia nel raccontarlo. Da questa sua passione nasce l’idea di creare una pagina, dal nome “Inchiostro Sportivo” che è attiva su Instagram, Facebook, TikTok, Youtube, Twitch e Twitter. Oltre ai post e alle storie che racconta ha deciso anche di scrivere due libri. Il primo è “TOKYO per aprire gli occhi – il racconto delle 40 medaglie italiane- ” dedicato alle 40 medaglie d’oro italiane degli ultimi giochi olimpici. Questo è uscito nel gennaio del 2022. A dicembre, dello stesso anno, con la casa editrice “Urbone Publishing” pubblica “Difendendo da giganti”

In questo nuovo libro decide di raccontare la storia dei difensori che, secondo lui, hanno segnato maggiormente la storia del calcio. Un viaggio che va dall’Europa al Sud America e che descrive gli Eroi che con le loro entrate, i loro tackle decisivi, sono stati determinanti nella storia del calcio. Una narrazione fatta a modo suo, in alcuni punti si possono trovare momenti di pura fantasia, in stile favola, per intrattenere il lettore e per renderlo diverso dai soliti articoli.

Per noi un consueto e piacevole triplo appuntamento: oggi l’intervista e nelle prossime settimane due estratti del libro.

Buona Lettura.

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Gianluigi, cosa ti appassiona del ruolo del difensore?

“Da piccoli sogniamo tutti di fare gol, di esultare e immaginarci nelle migliori squadre del pianeta. Quando cresciamo però, complici strutture fisiche, capacità tecniche e maestri di calcio sul nostro cammino, capiamo meglio quale sia la nostra strada. Beh, con questa premessa volevo raccontare proprio la mia storia, nonostante io venga dalla pallavolo, nelle partitelle con gli amici ho sempre giocato in difesa. L’adrenalina di un salvataggio, di un gol di testa, di mantenere ben salda la linea di difesa, ha sempre suscitato in me un qualcosa di speciale. Senza un’ottima difesa, in fin dei conti, non sarebbero nate le grandi vittorie, insomma un ruolo fondamentale nel calcio.”

Come nasce l’idea di questo libro?

“L’idea è nata il giorno successivo alla pubblicazione del primo libro, ossia “Tokyo per aprire gli occhi” (il racconto delle 40 medaglie italiane a Tokyo 2020), per essere precisi il 2 gennaio 2022. Volevo raccontare le gesta dei grandi difensori, perché credo sia un argomento poco trattato e che meriti tanto spazio. Si parla insomma molto di attaccanti e troppo poco di questi grandi eroi.”

Che tipo di narrazione è presente e com’è strutturato? 

“Ho parlato di 26 difensori, selezionando maggiormente i profili che ho avuto modo di vivere, quindi la stragrande maggioranza dei difensori anni ’90, con qualcuno più datato. Ho scelto di utilizzare lo stesso stile che adotto su “Inchiostro Sportivo”, per chi non lo sapesse è il mio progetto social dove racconto storie di sport, sottolineando quindi le emozioni che suscitano gli eventi sportivi stessi.”

Che differenze vedi tra i difensori degli anni passati e quelli attuali?

“Il mestiere del difensore attuale è totalmente diverso da quello del passato, anche perché con l’evoluzione del calcio sono scomparse le figure di stopper e libero. Di conseguenza il ritmo del calcio moderno ha distolto l’attenzione da troppi concetti difensivi, i quali a parer mio risultano fondamentali, soprattutto quando hai un avversario che decide di sfidarti nell’uno contro uno. L’ultimo vero marcatore è stato Giorgio Chiellini, ragion per cui non vedo profili difensivi con il suo stile insomma. Spero vivamente in un lavoro duro sui più giovani, perché snaturare un ruolo sarebbe deleterio per il calcio in generale.”

Il tuo difensore preferito e quello a cui ti sei ispirato per scrivere questo libro? 

“Ne ho diversi, ma se proprio devo farti un nome dico proprio Giorgio Chiellini. Una sorta di scommessa vinta negli anni, quando nel 2008 decisi di aggiungere, tra nome e cognome il nomignolo “Chiello”. Sono juventino e mi ha colpito molto il suo percorso, un giocatore fondamentale per nazionale e club, fino al lato umano senza eguali, se solo pensiamo all’ultima fantastica dedica post vittoria dell’Europeo, quando il pensiero ha raggiunto Davide Astori.”

Quanto studio e ricerca c’è?

“Molto studio e tanta ricerca, tutto però trainato da una forte passione, per la cura del dettaglio per attirare sempre di più l’attenzione del lettore sul mio stile di scrittura. Scrivere un articolo di giornale porta a dimenticare facilmente, ragion per cui ho deciso di immedesimarmi in ogni personaggio, trascinando il lettore in una sorta di viaggio attraverso svariati scenari. Un duello con le emozioni, insomma, con il fine di lasciare un segno nel cuore di chi legge.”

Cosa rappresenta per te Difendendo da giganti?

“È un altro desiderio realizzato, e allo stesso tempo è una sfida nuova per me stesso.”

Perché andrebbe letto? 

“Perché vorrei lasciare un segno nel cuore di chi legge, trasmettendo ciò che ho dentro per mezzo di queste righe. Ho raccontato ogni personaggio con il mio stile, senza suscitare nessuna forma di noia, fino a suscitare tanta curiosità nel lettore.” 

Ringrazio te Davide e la redazione de GliEroidelCalcio.com per avermi dato la possibilità di raccontare “Difendendo da giganti”. Ringrazio, inoltre, Urbone Publishing e non vedo l’ora di raccontare altre storie.

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Trent’anni di amore per il calcio e da dieci che cerco di raccontarlo in tutti i modi. Dalla carta stampata, alla web radio, dai social ai siti web. Una passione unica. Mi piace confrontarmi, dialogare, scrivere, documentarmi e ricordare diversi momenti che hanno reso magnifico questo sport.

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