Non esistono più i “dieci” come Baggio

LIBERO (Davide Rossello) – Il 28 aprile 2004 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova andava in scena Italia-Spagna […] Io c’ero e ricordo ancora il fragoroso applauso dello stadio quando al minuto 87′ Roberto Baggio viene sostituito per raccogliere una meritata standing ovation in quella che sarà la sua ultima partita con la maglia della Nazionale. Quella sera il Divin Codino […] trascina con sé un calcio romantico e gentiluomo che oggi non esiste più: quello dei numeri 10. Un calcio malinconico fatto di spensieratezza, sofferenza, sentimento, arte espressa sul campo da gioco e magia. Un incantesimo che prendeva forma ogni qualvolta un talento puro e cristallino esprimeva il suo istinto sul rettangolo verde, davanti a migliaia di tifosi […]

In passato Il fantasista veniva stereotipato come dotato di una visione di gioco eccellente, capace di rifinire l’azione nel momento opportuno. Di solito il modello era un atleta brevilineo con la caratteristica peculiare di muoversi con libertà rispetto a tutta la squadra, scardinando le difese con intelligenza, dribbling e intuito. Negli anni l’evoluzione del gioco ha portato ad un radicale cambio concettuale sui compiti da svolgere in campo. Il numero 10 ha perso la sua identità e la sua zona naturale, trasformandosi in un giocatore tuttofare utile in più zone del campo e utilizzato sia per la fase difensiva che offensiva. Il calcio moderno impone ritmi e disposizioni tattiche non più consone all’artista. Le mode del passato ritornano e oggi più che mai nel tatticismo esasperato e controproducente per il talento, le società vanno alla ricerca dei giocatori di fantasia […]

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