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La Penna degli Altri

Gli stemmi iconici degli anni ’80

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(NSSMAG.COM di Lorenzo Ottone)

Bellissimo articolo di Nssmag sugli stemmi del calcio italiano targato anni ’80. Ecco uno stralcio.

[…] Giocando sull’appeal dei loghi zoomorfi, i nuovi stemmi della Serie A si prestano a essere più facilmente declinati alla personalizzazione di gadget. Ne è esempio per eccellenza il lupetto disegnato da Piero Gratton per la Roma nel 1978. Frutto dell’intuizione del direttore sportivo della Roma del tempo Gilberto Viti e del presidente Anzalone, i giallorossi sono tra i primi in Italia a capire l’importanza che il marketing avrà nel calcio del futuro. […] Il risultato della commercializzazione del lupetto? I fondi per l’acquisto del bomber Pruzzo.

[…] Negli stessi anni in cui Gratton intraprende la sua collaborazione con la Roma, l’imprenditore Giacomo Pouchain – colpito dalla declinazione streetwear che gli americani facevano dell’abbigliamento sportivo delle squadre di baseball –, di ritorno dagli Stati Uniti, decide di mettere in piedi un brand di sportswear con sede in provincia di Rieti che risponda alle nuove esigenze estetiche del calcio europeo. […] Sebbene ad essere maggiormente ricordata sarà la l’aquila che avvolge la maglia ‘bandiera’ NR, è lo studio di Gratton a disegnare il primo aquilotto stilizzato biancoceleste. […] L’aquilotto di Gratton, così come la divisa Pouchain, durerà per una sola stagione, prima della chiusura del brand abruzzese dopo meno di tre anni di attività.

[…] Come spesso accade per gli stemmi delle squadre calcistiche, essi affondano le loro radici nella mitologia. È così anche per il toro ‘furioso’ che storicamente contraddistingue i granata. Una delle sue declinazioni più affascinanti, anche se meno celebri, è quella utilizzata sulle maglie del Torino tra il 1979 e il 1983. Abbinato agli sponsor tecnici Superga e Tiko, il logo zoomorfo ha forti richiami grafici all’estetica della mitologia classica.

[…] Ispirato dalla ‘bissia’ […] associata al casato degli Sforza, il logo in uso tra il 1979 e il 1988 reintroduce dopo quasi vent’anni l’animale nello stemma ufficiale della società. Stagliandosi su uno scudo attraversato da una banda nerazzurra – che ricorda quella più volte usata sulle divise da trasferta della squadra – il biscione anni ’80 rimane il più iconico nella storia del club.

[…] Non sempre l’iconografia delle squadre ha radici nei gonfaloni cittadini. Ne è un esempio il Bari, il cui galletto è frutto di un’iniziativa giornalistica. Quando nel 1928 il Guerin Sportivo, su idea dell’umorista e illustratore Carlo ‘Carlin’ Bergoglio, decide di dotare le principali squadre italiane di una mascotte, le cosiddette ‘animalie’, il Bari si trova privo di una mascotte identificativa. È il giornalista pugliese Alfredo Bogardo a suggerire ‘i galletti’, allegoria dello spirito combattivo dei biancorossi. […] Ci ha pensato però la brillante matita di Piero Gratton, il cui galletto barese è un gioiello di modernismo minimalista.

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