Il calcio pionieristico (Prima parte) - Gli Eroi del Calcio
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Il calcio pionieristico (Prima parte)

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Manuel Cordero) –

Lo Sheffield FC: il calcio pionieristico

Il mob football veniva giocato tra delle cittadine limitrofe e non aveva alcun limite di giocatori. La palla doveva essere portata alla fine di una delle due città rivali. Non era importante se coi piedi, con le mani, coi bastoni, ecc. Le uniche “irregolarità” erano il non commettere omicidio volontario o colposo. Il primo match che si ricordi fu tra i paesi di Sheffield e Norton nel 1794.

Dunque, il calcio, ai suoi primordi, era violento e confuso. Le mischie erano all’ordine del giorno, come le scazzottate e i colpi bassi.

Inoltre, vi era il fatto, che qualunque scuola e squadra lo praticasse con delle proprie regole. Finché, dopo il tentativo andato a vuoto da parte dell’Università di Cambridge di unificarle tutte, nella seconda metà degli anni ‘50 del 1800, più precisamente nel 1857, nacque la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC. Assieme al club nacquero anche le prime regole riconosciute di questo gioco: le cosiddette Sheffield Rules.

Oggigiorno, grazie a queste regole, possiamo assistere, per esempio, al calcio d’angolo, alla rimessa laterale, al calcio di punizione. Sempre a queste regole, si deve anche l’idea dell’arbitro e dei suoi assistenti.

Questo lavoro trovò concorrenza nel 1863, anno di nascita della FA (Football Association) che, aiutata da Sheffield e le Sheffield Rules, diede il là ad ulteriori regole.

Essendo il centro del calcio mondiale, in quel frangente storico, e non potendo accettare il fattaccio concorrenziale, nel 1867 venne creata la Sheffield Association.

Tra le due associazioni vi fu una rivalità “signorile” (diciamo). Vi furono anche match, dove venivano mischiati i regolamenti. Le squadre di Sheffield, che la FA accettò, poterono giocare con le Sheffield Rules.

Alla fine, ci si accorse che queste ultime avevano conquistato molta più popolarità, rispetto alle regole della Football Association. Ma questa “competizione” cessò, quando negli anni ‘80 del 1800 il calcio inglese virò verso il professionismo.

La Sheffield Association, fino a quel momento in vantaggio sulla rivale, perse importanza.

Il primo modulo della storia del calcio: il 2-2-6

Se osservassimo con occhio attento, potremmo appurare una cosa: da un duro (per la violenza sensibile (non rappresentativa) a cui esponevano certi fatti) “caos” si passa ad un rigido (per la riqualificazione in regolamenti e norme, che sezionano e impongono dei limiti, degli stessi accadimenti confusionari) “ordine”. Si specifica, sintetizza in maniera sempre più definita determinate caratteristiche, attraverso le quali distinguere il calcio da altri giochi praticati.

All’inizio era molto simile al calcio fiorentino, alla soule francese, al knattleikr vichingo: grandi mischie e violente azzuffate. Con la durata delle “partite” che poteva andare oltre l’unica giornata: il match del 1794 tra Sheffield e Norton durò tre giorni.

Quando, ormai, il calcio iniziava a formare i suoi segni riconoscitivi e ad assumere rilevanza a livello popolare, l’attenzione iniziò a spostarsi sul campo vero e proprio: i calciatori.

Si dice: il primo modulo del calcio è la Piramide di Cambridge (2-3-5) e il passing game è puramente scozzese. Ne siamo certi?

Perché, stando ad un resoconto della partita contro il Nottingham del 1865, già lo Sheffield giocava un calcio basato sui passaggi e sui dribbling che “divertivano” il pubblico (inizio dell’importanza degli spettatori, principio di un business).

Inoltre, si cominciò ad avere una differenziazione tra i reparti: il portiere, l’attaccante e le ali.

Breve excursus sul primo ruolo citato: fino al match del 29 dicembre del 1862, la Battaglia di Bramall Lane (Sheffield FC vs Hallam FC), si poteva giocare anche senza portiere.

Negli anni ‘70 del 1800 viene elaborato anche il primo modulo: il 2-2-6. Due difensori, due mediani, due ali, due mezze ali e un centravanti. Questo permetteva una migliore gestione della palla, maggiori possibilità di smarcamento e, soprattutto, di allontanamento dalla mischia.

Soltanto dal 1884 la Piramide si affermerà, col Blackburn Rovers che la utilizzerà come modulo base. Nello stesso momento storico, fra le altre cose, in cui la Sheffield Association stava disgregandosi.

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Vivo a Cerreto Guidi, cittadina della campagna toscana in provincia di Firenze. Sono uno scrittore e un aspirante giornalista sportivo. Cerco di raccontare il calcio alla Foucault. La storia e la tattica sono i miei mezzi. Appassionato del football in tutte le sue forme.

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